“It’s not where you come from, it’s where you belong” così canta Kari Kimmel nella canzone che fa da sigla ad una delle più belle serie andate in onda durante questo 2013 che si trova al sesto posto della nostra hitlist. Davvero non avete ancora capito? Ebbene parliamo di…
The Fosters, serie che vede tra i produttori esecutivi Jennifer Lopez e Peter Page (Emmett in Queer as Folk US) , come il nome lascia intendere (infatti in inglese il termine foster è usato per indicare l’affidamento) segue le vicende di una famiglia non convenzionale. Lena e Stef , vicepreside di una scuola l’una e poliziotta l’altra, sono una coppia intenta a crescerei loro figli, adottivi e non: Brandon , Jesus e Mariana. La storia prende inizio con l’arrivo in famiglia di Callie e del fratellino Jude, due ragazzini dal passato problematico, anch’essi provenienti da famiglie affidatarie, che arriveranno a sconvolgere la quotidianità di casa Foster e che in questi sconosciuti troveranno finalmente una vera famiglia.
La serie si propone di raccontare storie di tutti i giorni, la quotidianità di tutte le famiglie contemporanee, puntando soprattutto sull’amore. Ovviamente, quella che si va a descrivere non e’ certo la famiglia sempre felice e perfetta. Anche i Foster hanno i loro alti e bassi e si trovano a fronteggiare problemi più o meno gravi, come il sesso non sicuro, l’immigrazione, la discriminazione. Ciò che colpisce è però la tenerezza e la delicatezza che questa serie utilizza nell’affrontare tematiche più o meno serie. Potremmo dire quindi che in questa serie “l’amore trionfa”. Infatti, è proprio così.
Quello che questa prima metà di stagione di The Foster ci ha insegnato è che non bisogna essere fratelli di sangue per essere veri fratelli, non bisogna aver partorito effettivamente qualcuno per volergli bene incondizionatamente e che stando uniti si può superare qualsiasi tempesta.
La serie si propone di raccontare storie di tutti i giorni, la quotidianità di tutte le famiglie contemporanee, puntando soprattutto sull’amore. Ovviamente, quella che si va a descrivere non e’ certo la famiglia sempre felice e perfetta. Anche i Foster hanno i loro alti e bassi e si trovano a fronteggiare problemi più o meno gravi, come il sesso non sicuro, l’immigrazione, la discriminazione. Ciò che colpisce è però la tenerezza e la delicatezza che questa serie utilizza nell’affrontare tematiche più o meno serie. Potremmo dire quindi che in questa serie “l’amore trionfa”. Infatti, è proprio così.
Quello che questa prima metà di stagione di The Foster ci ha insegnato è che non bisogna essere fratelli di sangue per essere veri fratelli, non bisogna aver partorito effettivamente qualcuno per volergli bene incondizionatamente e che stando uniti si può superare qualsiasi tempesta.
La serie, come d’altronde tutte quelle che mettono in primo piano lo scottante tema dell’omosessualità, ha suscitato molte critiche da parte di associazioni conservatrici, prima fra tutte One Million Moms, che hanno cercato di boicottarla ancora prima della messa in onda dell’episodio pilota.
La ABC non si è però fatta intimidire e la serie ha debuttato lo scorso 3 giugno collezionando ascolti altissimi tanto che la rete ha ordinato la stagione completa per la prima stagione e l’ha già rinnovata per una seconda.
Vi lascio con la splendida sigla di questa fantastica serie.
La ABC non si è però fatta intimidire e la serie ha debuttato lo scorso 3 giugno collezionando ascolti altissimi tanto che la rete ha ordinato la stagione completa per la prima stagione e l’ha già rinnovata per una seconda.
Vi lascio con la splendida sigla di questa fantastica serie.
A domani per scoprire le prossime posizioni della nostra hit/shitlist.
-Chloy
-Chloy