Oggi vorrei partire con un disclaimer.
Questo articolo è stato scritto da una fangirl che ama a sproposito la serie in questione. Ci scusiamo per un eventuale eccesso di entusiasmo e la totale mancanza di note negative.
Detto ciò, passiamo al telefilm che per me avrebbe dovuto vincere medaglia di bronzo, argento e oro per quanto è bello! Davvero, lo è cosi' tanto che, solo leggendo queste poche parole che non dicono nulla, dovreste capire di che parlo!
Oppure, al solito, cliccate su “leggi altro” e scopritelo da soli ;)
Questo articolo è stato scritto da una fangirl che ama a sproposito la serie in questione. Ci scusiamo per un eventuale eccesso di entusiasmo e la totale mancanza di note negative.
Detto ciò, passiamo al telefilm che per me avrebbe dovuto vincere medaglia di bronzo, argento e oro per quanto è bello! Davvero, lo è cosi' tanto che, solo leggendo queste poche parole che non dicono nulla, dovreste capire di che parlo!
Oppure, al solito, cliccate su “leggi altro” e scopritelo da soli ;)
La tentazione di scrivere solo “Tatiana Maslany” è davvero forte, visto che che nessuno può negare quanto il suo talento sia stato importante nel successo della serie, ma la voglio lasciare per ultima, come ciliegina sulla torta, perché la bravura di un solo attore non può giustificare la bellezza di una serie intera.
Orphan Black segue la vita di Sarah Manning, una ragazza sfortunata dal passato misterioso, con una figlia a carico e che, dopo essersi allontanata dalla madre e dal fratello adottivo – l'unica famiglia che abbia mai avuto, affidando loro la piccola Kira e facendo perdere le sue tracce all'ex fidanzato poco di buono, Vic - decide di tornare indietro per assumersi le proprie responsabilità e fare di tutto affinché la figlia possa avere un'infanzia diversa dalla sua.
E' proprio in stazione, appena arrivata, che assiste al suicidio di una donna che riesce a vedere per qualche attimo prima che vada a lanciarsi sotto un treno e che è assolutamente identica a lei.
Sarah crede di aver trovato la soluzione ai suoi problemi: prende il posto della donna e fa credere alla polizia che fosse lei la suicida, ma non sa che in realtà la vita della donna identica a lei, la detective Beth Childs, è molto più complicata di quello che sembra, e la ragazza se ne accorge quando scopre un conto in banca molto cospicuo e una serie di documenti su altre donne esattamente identiche a lei.
Orphan Black segue la vita di Sarah Manning, una ragazza sfortunata dal passato misterioso, con una figlia a carico e che, dopo essersi allontanata dalla madre e dal fratello adottivo – l'unica famiglia che abbia mai avuto, affidando loro la piccola Kira e facendo perdere le sue tracce all'ex fidanzato poco di buono, Vic - decide di tornare indietro per assumersi le proprie responsabilità e fare di tutto affinché la figlia possa avere un'infanzia diversa dalla sua.
E' proprio in stazione, appena arrivata, che assiste al suicidio di una donna che riesce a vedere per qualche attimo prima che vada a lanciarsi sotto un treno e che è assolutamente identica a lei.
Sarah crede di aver trovato la soluzione ai suoi problemi: prende il posto della donna e fa credere alla polizia che fosse lei la suicida, ma non sa che in realtà la vita della donna identica a lei, la detective Beth Childs, è molto più complicata di quello che sembra, e la ragazza se ne accorge quando scopre un conto in banca molto cospicuo e una serie di documenti su altre donne esattamente identiche a lei.
Ci ritroviamo così davanti ad un gruppo di cloni che a poco a poco iniziano ad interagire tra loro per cercare di scoprire il loro passato, la loro provenienza e tutti i segreti dietro la loro storia; peccato che l'intero processo non sia molto semplice, visto che c'è qualcuno pronto ad eliminarle...
Insomma, il pubblico di Orphan Black (e in particolare i nostri traduttori) è stato con il fiato sospeso per tutti i 40 minuti delle 10 puntate, perché davvero non c'è un attimo scontato e ogni scena più tranquilla viene sempre seguita da uno sconvolgimento di tutte le carte in tavola.
Insomma, il pubblico di Orphan Black (e in particolare i nostri traduttori) è stato con il fiato sospeso per tutti i 40 minuti delle 10 puntate, perché davvero non c'è un attimo scontato e ogni scena più tranquilla viene sempre seguita da uno sconvolgimento di tutte le carte in tavola.
La trama è innovativa, accattivante e mai noiosa: anche se ogni tanto capita di avere qualche elemento più scontato, c'è sempre qualcosa che cambia all'improvviso, qualcuno che rivela la sua vera natura, un nuovo elemento proveniente dal loro passato.
La bravura degli autori sta nell'aver spalmato tutto e per bene, tanto da non far mai calare l'interesse di un pubblico appiccicato agli schermi della tv o del pc e che, a fine puntata, pensa solo ad una cosa: “datemi la prossima”.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati. Da un lato abbiamo una squadra di uomini piuttosto stereotipati: Felix, Vic, Donnie, Paul, Art, hanno tutti delle caratteristiche facilmente riconoscibili, ma visto che ognuno di loro ruota attorno ad una donna – che poi è quasi sempre la stessa - è il rapporto con i cloni che diventa interessante, tanto che il giudizio degli spettatori è segnato da quello delle ragazze: Felix, il tipico “sassy gay” con i suoi modi molto eccentrici, è adorato (chi non lo vorrebbe come fratellino?); Paul è misterioso perché non si capisce appieno da che parte sta; Donnie fa arrabbiare tutti, con il suo doppio gioco e Art, che sembrava una semplice spalla e via, a poco a poco assume sempre più importanza perché si presenta come la figura più rassicurante e al di fuori del gioco dei cloni.
Dall'altro, le donne sono al centro di tutto, dalla piccola Kira che rappresenta un vero e proprio miracolo della scienza alla signora S., personaggio di cui l'alone di mistero, invece che svanire con il proseguire della storia, va ad infittirsi.
La bravura degli autori sta nell'aver spalmato tutto e per bene, tanto da non far mai calare l'interesse di un pubblico appiccicato agli schermi della tv o del pc e che, a fine puntata, pensa solo ad una cosa: “datemi la prossima”.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati. Da un lato abbiamo una squadra di uomini piuttosto stereotipati: Felix, Vic, Donnie, Paul, Art, hanno tutti delle caratteristiche facilmente riconoscibili, ma visto che ognuno di loro ruota attorno ad una donna – che poi è quasi sempre la stessa - è il rapporto con i cloni che diventa interessante, tanto che il giudizio degli spettatori è segnato da quello delle ragazze: Felix, il tipico “sassy gay” con i suoi modi molto eccentrici, è adorato (chi non lo vorrebbe come fratellino?); Paul è misterioso perché non si capisce appieno da che parte sta; Donnie fa arrabbiare tutti, con il suo doppio gioco e Art, che sembrava una semplice spalla e via, a poco a poco assume sempre più importanza perché si presenta come la figura più rassicurante e al di fuori del gioco dei cloni.
Dall'altro, le donne sono al centro di tutto, dalla piccola Kira che rappresenta un vero e proprio miracolo della scienza alla signora S., personaggio di cui l'alone di mistero, invece che svanire con il proseguire della storia, va ad infittirsi.
Non si può parlare di personaggi senza concentrarsi sui cloni e non si può parlare di cloni senza parlare di Tatiana Maslany: le sei donne che a poco a poco conosciamo durante le puntate (escludendo l'ultima arrivata perché ancora sappiamo davvero troppo poco) hanno solo il passato misterioso in comune, oltre all'aspetto fisico; per il resto, e qua mi permetto di attribuire tutta la bravura a Tatiana, sono personaggi completamente diversi e che, per questo motivo, potrebbero fare un ottimo lavoro di squadra.
Superato lo shock iniziale, soprattutto per Sarah che è l'ultima a scoprire tutta la storia, quello che ognuna di loro vuole è ritrovare quel minimo di pace che avevano prima di scoprire la verità e condurre una vita tranquilla, evitando tutti quelli che le vedono come topi da laboratorio.
La cosa davvero bella è vedere come l'elemento “cloni”, perno dello sci-fi che caratterizza la serie, diventa interessante non perché la trama e la vicenda dei personaggi marcia troppo su questo aspetto, ma per le differenze tra le donne interessate.
Abbigliamento, look, modo di parlare, accento, gestualità, sono tutti diversi tra loro ed è proprio grazie a questi elementi che, una volta abituati alla storia della clonazione, tutti passano il resto delle puntate prendendo ognuna di loro come un personaggio diverso e ben distinto dalle altre.
Superato lo shock iniziale, soprattutto per Sarah che è l'ultima a scoprire tutta la storia, quello che ognuna di loro vuole è ritrovare quel minimo di pace che avevano prima di scoprire la verità e condurre una vita tranquilla, evitando tutti quelli che le vedono come topi da laboratorio.
La cosa davvero bella è vedere come l'elemento “cloni”, perno dello sci-fi che caratterizza la serie, diventa interessante non perché la trama e la vicenda dei personaggi marcia troppo su questo aspetto, ma per le differenze tra le donne interessate.
Abbigliamento, look, modo di parlare, accento, gestualità, sono tutti diversi tra loro ed è proprio grazie a questi elementi che, una volta abituati alla storia della clonazione, tutti passano il resto delle puntate prendendo ognuna di loro come un personaggio diverso e ben distinto dalle altre.
Qua, il merito è da dare a questa giovane e praticamente sconosciuta canadese che nel giro di 10 puntate ha conquistato pubblico e critica con una serie di interpretazioni diverse (e spesso raccolte nella stessa scena!) che hanno fatto amare ognuno dei personaggi.
E' un po' come se Tatiana fosse una delle fangirl che l'adora: dalle sue interviste si vede bene come abbia studiato ogni personaggio e come abbia trovato qualcosa di unico per ognuno di loro ed è concentrandosi su questo elemento che ha portato praticamente chiunque a dimenticare che spesso, sulla scena c'è sempre la stessa persona a interpretare due o tre personaggi.
Vogliamo parlare dei diversi accenti che usa?
Delle scene in cui c'è un contatto fisico tra i cloni? O di quando interpreta un clone che fa finta di essere un altro clone? Basterebbe solo guardare una di queste scene per vedere chiaramente quanto sia brava (tanto brava che è stata nominata per i Golden Globe, che DEVE vincere) e quanto si impegni in quello che fa. Piccola nota prima di concludere: non so chi di voi abbia tumblr, ma la gente che gestisce la pagina ufficiale è fantastica. Reblogga fanart, fanfiction, teorie e analisi dei personaggi, sono letteralmente parte importantissima del fandom e fanno sentire tutti più vicini all'intero cast. E meno male, perché le prime 10 puntate sono letteralmente volate e stiamo in astinenza da troppo, TROPPO tempo! Dobbiamo ancora aspettare 4 mesi, ma la nuova stagione promette benissimo! Vi lascio il primo promo rilasciato e vi do l'appuntamento a domani, con la serie più amata dai nostri traduttori!