Essere teledipendente non è da tutti e, purtroppo, a volte comporta delle perdite più o meno gravi che rendono il soggetto un individuo senz'altro singolare all'interno del panorama sociale. Ma quali sono queste perdite? A cosa deve rinunciare il teledipendente per definirsi tale?
1- La linea
Sappiamo bene che la linea internet è una delle componenti fondamentali della vita di un telespettatore, quindi non è certamente questa la perdita di cui sto parlando, anzi, non facciamo scherzi. La vera linea che perde il teledipendente è quella del girovita. Sì, perchè anche se il telespettatore lo fa in maniera del tutto inconscia, si verificano spesso le “abbuffate inconsce da dipendenza telefilmica.” * Il nome potrebbe spaventare, ma in sostanza consiste nell'assunzione incontrollata e sbarazzina, da parte del telespettatore, di una quantità impensabile di alimenti durante la visione di una o più puntate. I cibi assunti non sono di qualità prelibata ma sono indubbiamente poderosi esperimenti culinari atti a svuotare la dispensa. Non importa cosa si mangia, l'importante è avere qualcosa sotto i denti durante una puntata.**
* Nome scientifico assolutamente inventato
**Esempio di spuntino telefilmico: patatine intinte nella maionese, impanate e fritte avvolte in una fetta di prosciutto precedentemente cosparso di Nutella e successivamente sminuzzate creando una sorta di ripieno da inserire all'interno di un pollo arrosto che a sua volta viene utilizzato come ripieno di un maiale fritto e spennellato di miele al quale, in un secondo momento verranno applicate delle caramelle gommose.
Sappiamo bene che la linea internet è una delle componenti fondamentali della vita di un telespettatore, quindi non è certamente questa la perdita di cui sto parlando, anzi, non facciamo scherzi. La vera linea che perde il teledipendente è quella del girovita. Sì, perchè anche se il telespettatore lo fa in maniera del tutto inconscia, si verificano spesso le “abbuffate inconsce da dipendenza telefilmica.” * Il nome potrebbe spaventare, ma in sostanza consiste nell'assunzione incontrollata e sbarazzina, da parte del telespettatore, di una quantità impensabile di alimenti durante la visione di una o più puntate. I cibi assunti non sono di qualità prelibata ma sono indubbiamente poderosi esperimenti culinari atti a svuotare la dispensa. Non importa cosa si mangia, l'importante è avere qualcosa sotto i denti durante una puntata.**
* Nome scientifico assolutamente inventato
**Esempio di spuntino telefilmico: patatine intinte nella maionese, impanate e fritte avvolte in una fetta di prosciutto precedentemente cosparso di Nutella e successivamente sminuzzate creando una sorta di ripieno da inserire all'interno di un pollo arrosto che a sua volta viene utilizzato come ripieno di un maiale fritto e spennellato di miele al quale, in un secondo momento verranno applicate delle caramelle gommose.
2- I bioritmi
Non c'è niente. Non ci sono orari, non ci sono stagioni, non c'è l'alba e non c'è nemmeno il tramonto. Tutto ciò avviene perchè il teledipendente, un passo dopo l'altro, perde il senso del tempo a causa della sua scelta di rendere i telefilm il centro del suo universo. Non è sempre così, sia chiaro, ma lasciate un telespettatore in vacanza dalla sua solita routine e otterrete un essere primitivo che regola la propria vita in base ai suoi bisogni primari e alle puntate che necessita di vedere. Gli orari convenzionali, il calendario e l'agenda non gli impediscono di dormire durante il giorno e di passare la notte a guardare le sue serie. I pasti non sono più a orari prestabiliti ma solo quando il teledipendente sente la necessità di procacciarsi del cibo.
Non c'è niente. Non ci sono orari, non ci sono stagioni, non c'è l'alba e non c'è nemmeno il tramonto. Tutto ciò avviene perchè il teledipendente, un passo dopo l'altro, perde il senso del tempo a causa della sua scelta di rendere i telefilm il centro del suo universo. Non è sempre così, sia chiaro, ma lasciate un telespettatore in vacanza dalla sua solita routine e otterrete un essere primitivo che regola la propria vita in base ai suoi bisogni primari e alle puntate che necessita di vedere. Gli orari convenzionali, il calendario e l'agenda non gli impediscono di dormire durante il giorno e di passare la notte a guardare le sue serie. I pasti non sono più a orari prestabiliti ma solo quando il teledipendente sente la necessità di procacciarsi del cibo.
3- La vista
Qui si va su problemi seri. Non c'è da trascurare il lato clinico della passione per le serie. Voi teledipendenti avete mai pensato a quale stress immane sottoponete i vostri occhi per guardare tutti i telefilm che guardate? Intanto facciamo una precisazione: il teledipendente non guarda le puntate, le studia. Ciò comporta una concentrazione massima che, talvolta, causa il celeberrimo disturbo chiamato “asiaticizzazione del telespettatore”*. Questa bizzarra patologia porta il teledipendente ad assumere sembianze asiatiche date da un assottigliamento degli occhi che si chiudono lasciando minuscole fessure per facilitare la visione e la lettura simultanea dei sottotitoli. Manteniamo la calma, a seguito di questo disturbo nessuno diventerà completamente cieco, al massimo vedrà perennemente la vita in 16:9.
*Nome scientifico assolutamente inventato e privo di qualsivoglia accezione dispregiativa nei confronti dell'Asia e tutto ciò che la riguarda.
Qui si va su problemi seri. Non c'è da trascurare il lato clinico della passione per le serie. Voi teledipendenti avete mai pensato a quale stress immane sottoponete i vostri occhi per guardare tutti i telefilm che guardate? Intanto facciamo una precisazione: il teledipendente non guarda le puntate, le studia. Ciò comporta una concentrazione massima che, talvolta, causa il celeberrimo disturbo chiamato “asiaticizzazione del telespettatore”*. Questa bizzarra patologia porta il teledipendente ad assumere sembianze asiatiche date da un assottigliamento degli occhi che si chiudono lasciando minuscole fessure per facilitare la visione e la lettura simultanea dei sottotitoli. Manteniamo la calma, a seguito di questo disturbo nessuno diventerà completamente cieco, al massimo vedrà perennemente la vita in 16:9.
*Nome scientifico assolutamente inventato e privo di qualsivoglia accezione dispregiativa nei confronti dell'Asia e tutto ciò che la riguarda.
4- La vita sociale
In fondo, sapevamo tutti che sarebbe arrivato questo tasto dolente. La perdita più evidente è senz'altro la vita sociale. Il telespettatore sa perfettamente che ci sono cose più importanti, sa che una serata con gli amici, una passeggiata all'aria aperta, una chiacchierata con la nonna sarebbero sicuramente più producenti ma la tentazione è troppo forte. Perchè uscire di casa, vestirsi, pettinarsi, prendere freddo e luce solare, quando si può stare beatamente sul letto a scofanarsi vagonate di puntate? Perchè vivere la propria vita quando si possono vivere tutte le vite dei personaggi che si seguono? Perchè interagire con le persone quando si può godere della propria, inestimabile compagnia? In ogni caso, sia per scelta o per un'incontrollabile realtà, la vita sociale è soltanto un lontano ricordo nella memoria del teledipendente.
In fondo, sapevamo tutti che sarebbe arrivato questo tasto dolente. La perdita più evidente è senz'altro la vita sociale. Il telespettatore sa perfettamente che ci sono cose più importanti, sa che una serata con gli amici, una passeggiata all'aria aperta, una chiacchierata con la nonna sarebbero sicuramente più producenti ma la tentazione è troppo forte. Perchè uscire di casa, vestirsi, pettinarsi, prendere freddo e luce solare, quando si può stare beatamente sul letto a scofanarsi vagonate di puntate? Perchè vivere la propria vita quando si possono vivere tutte le vite dei personaggi che si seguono? Perchè interagire con le persone quando si può godere della propria, inestimabile compagnia? In ogni caso, sia per scelta o per un'incontrollabile realtà, la vita sociale è soltanto un lontano ricordo nella memoria del teledipendente.
5- La dignità
Un teledipendente che risponde si ritrova nei quattro punti precedenti deve infelicemente ammettere che, in fondo*, non può che essere vero anche questo. La perdita della dignità porta il soggetto a trovarsi in condizioni misere, inumane, nella solitudine della propria casa, mentre guarda inesorabilmente una puntata dietro l'altra. Se la quantità giornaliera accettabile di episodi per un individuo si aggira tra le 2 e le 4 puntate, il teledipendente esagera e imposta le proprie giornate in funzione dei telefilm che segue. In seguito a ciò, non è infrequente vedere il telespettatore solo a casa, che indossa una tuta in triacetato che portava ai tempi delle medie, rigorosamente scoordinata tra la parte superiore e inferiore, calze tirolesi nelle quali possibilmente vengono infilati i pantaloni, pettinatura a “ciclone” ove il capello non ha più una direzione ma segue il vento e, opzionalmente, residui di cibo applicati qua e là sugli indumenti appena citati. La cosa più importante rimane che il telespettatore sa di aver passato il limite, ma sceglie di continuare così.
*Se vi fa sentire meglio, potete ripetere “in fondo” finchè la vostra coscienza lo renderà accettabile
Un teledipendente che risponde si ritrova nei quattro punti precedenti deve infelicemente ammettere che, in fondo*, non può che essere vero anche questo. La perdita della dignità porta il soggetto a trovarsi in condizioni misere, inumane, nella solitudine della propria casa, mentre guarda inesorabilmente una puntata dietro l'altra. Se la quantità giornaliera accettabile di episodi per un individuo si aggira tra le 2 e le 4 puntate, il teledipendente esagera e imposta le proprie giornate in funzione dei telefilm che segue. In seguito a ciò, non è infrequente vedere il telespettatore solo a casa, che indossa una tuta in triacetato che portava ai tempi delle medie, rigorosamente scoordinata tra la parte superiore e inferiore, calze tirolesi nelle quali possibilmente vengono infilati i pantaloni, pettinatura a “ciclone” ove il capello non ha più una direzione ma segue il vento e, opzionalmente, residui di cibo applicati qua e là sugli indumenti appena citati. La cosa più importante rimane che il telespettatore sa di aver passato il limite, ma sceglie di continuare così.
*Se vi fa sentire meglio, potete ripetere “in fondo” finchè la vostra coscienza lo renderà accettabile
Questo ritratto, volutamente esagerato, dimostra una cosa non trascurabile. Se il teledipendente sceglie di rinunciare a tutte queste cose primarie per una sua civile sopravvivenza nella società, significa che, in fondo, ne vale la pena.
- Funke
- Funke