"Bene o male, purché se ne parli", diceva Oscar Wilde. E, in questo caso, se n'è parlato eccome. Un intero fandom in sommossa, pronto ad attaccare l'ultima serie targata CBS, "Under The Dome". Quello che differenzia questa dalle tante altre serie che allietano le nostre giornate estive è che l'idea non è del tutto nuova, visto che parte dalle pagine di "The Dome", l'opera letteraria uscita nel 2009 dalla penna di Stephen "Dio in Terra" King.
Per chi segue Game of Thrones, è tutta storia già sentita. Si fa una serie TV tratta da un libro ed il lettor-spettatore spera, in cuor suo, di poter vedere tutte le scene che ha amato esattamente come le ha lette nel libro. Quando questo suo desiderio viene, aggiungerei ovviamente, disatteso, mette mano alla pugna e si dà ai più acidi e caustici commenti sulla serie appena uscita. "Quel personaggio non esiste!!", "Quella scena se la sono inventata!!", "Quel tizio doveva essere morto!!" e via dicendo. Come ho già detto, per chi segue Game of Thrones è storia vecchia.
SOLO CHE. Solo che qui si parla di Stephen King, un uomo che, a parer mio, meriterebbe qualsiasi premio esistente, dal Telegatto al Nobel per la pace. E questo supereroe che si finge scrittore del Maine ci tiene a far sapere cosa ne pensa lui, la cui mente ha partorito questo capolavoro, dei vari cambiamenti apportati alla storia, e lo fa tramite una lettera pubblicata sul suo sito ufficiale.
Personalmente, mi ha convinto… ok, lo ammetto, qualsiasi cosa dica Stephen King è legge per un fan come me, ma quando scrive lettere del genere e ti chiama "Assiduo Lettore" ti fa letteralmente sciogliere il cervello. Voi che ne pensate? Non vi resta che leggere la lettera, tradotta da me "di pessona pessonissima" (Catarella docet) e commentare! Ah, unica cosa: potrebbe contenere spoiler non tanto relativi al telefilm, quanto a due dei suoi libri, io vi ho avvertito.
Buona lettura,
- Fawed.
SOLO CHE. Solo che qui si parla di Stephen King, un uomo che, a parer mio, meriterebbe qualsiasi premio esistente, dal Telegatto al Nobel per la pace. E questo supereroe che si finge scrittore del Maine ci tiene a far sapere cosa ne pensa lui, la cui mente ha partorito questo capolavoro, dei vari cambiamenti apportati alla storia, e lo fa tramite una lettera pubblicata sul suo sito ufficiale.
Personalmente, mi ha convinto… ok, lo ammetto, qualsiasi cosa dica Stephen King è legge per un fan come me, ma quando scrive lettere del genere e ti chiama "Assiduo Lettore" ti fa letteralmente sciogliere il cervello. Voi che ne pensate? Non vi resta che leggere la lettera, tradotta da me "di pessona pessonissima" (Catarella docet) e commentare! Ah, unica cosa: potrebbe contenere spoiler non tanto relativi al telefilm, quanto a due dei suoi libri, io vi ho avvertito.
Buona lettura,
- Fawed.
Ho per voi, cittadini della Terra degli Instancabili Lettori che si sentono offesi perchè la versione televisiva di Under The Dome si discosta considerevolmente dal libro, una piccola storia.
Sul finire della propria vita, molto tempo dopo la pubblicazione delle sue più grandi opere, James M. Cain acconsentì a farsi intervistare da uno studente di giornalismo che si occupava di arte e cultura per il giornale universitario. Il giovane iniziò la propria conversazione con Cain lamentandosi di come Hollywood avesse cambiato i suoi libri, come "Il postino suona sempre due volte" e "La fiamma del peccato". Prima che potesse terminare il discorso, l'anziano scrittore lo interruppe indicando una mensola piena di libri alle sue spalle. "Quei film non li hanno cambiati di una virgola, figliolo", fu quello che gli disse. "Sono tutti lì. Ogni parola è identica a quando l'ho scritta."
Penso la stessa cosa di Under The Dome. Se avete amato il libro la prima volta che l'avete letto, potete sempre riprenderlo in mano. Questo non implica che la serie TV non sia di qualità, perchè così non è. Anzi, è davvero ottima. E, se osservate attentamente, vedrete che molti dei personaggi sono ancora presenti, anche se alcuni sono stati accorpati e altri hanno cambiato lavoro. Vale la stessa cosa per gli eventi principali, come l'assalto al supermercato, il motivo per quell'immensa riserva di propano e le tematiche del libro riguardanti la scarsità di risorse.
Molti dei cambiamenti apportati da Brian K. Vaughan ed il suo team di scrittori erano necessari e li ho approvati tutti più che volentieri. Alcuni di questi cambiamenti sono dovuti alla scelta di mantenere la Cupola sopra Chester's Mill per mesi, invece che per poco più di una settimana, come descritto nel libro. Altre modifiche alla storia sono invece dovute alla totale reinvenzione dell'origine della Cupola da parte degli sceneggiatori.
Questa serie di cambiamenti sono stati la mia unica preoccupazione quando la serie era ancora in fase di sviluppo, e si trattava di una preoccupazione puramente pratica. Se la soluzione del mistero nella serie TV fosse stata la stessa che nel libro, tutti l'avrebbero saputa con largo anticipo, cosa che avrebbe rovinato tutto il divertimento (d'altronde, a molti lettori non è andata a genio neanche la mia, di soluzione). Allo stesso modo, conoscere la storia dei personaggi in anticipo vi avrebbe rovinato la sorpresa. Qualcuno che era morto nel libro – Angie, per l'esattezza – vive nella versione televisiva di Chester's Mills… almeno per il momento. Ed altri che vivono nel libro potrebbero non essere altrettanto fortunati all'interno del telefilm, tanto per dire.
Ascoltate, son sempre stato uno scrittore che improvvisa. Il mio ideale è di buttare giù una storia ancor prima che si possa sviluppare. E' vero che, quando inizio una storia, ho un'idea generale di dove questa andrà a finire, ma è vero anche che spesso mi ritrovo in una situazione totalmente diversa (ad esempio, fin dall'inizio sapevo che Ben Mears sarebbe morto alla fine de "Le notti di Salem", mentre Susannah Dean doveva tirare le cuoia alla fine de "La canzone di Susannah"). "E' il libro che comanda", diceva Alfred Bester, e per me significa che è la situazione a comandare. Se usi saggiamente i tuoi personaggi – e lasci che mettano in scena la loro parte, in base ai rispettivi punti di forza e di debolezza – non sbagli mai. E' impossibile.
C'è un solo elemento del mio romanzo che doveva assolutamente rimanere invariato anche nel telefilm, ed è la Cupola. Vi consiglio di pensare al romanzo e a quello che vedete di settimana in settimana sulla CBS come a due gemelli eterozigoti. Sono nati entrambi nello stesso grembo creativo, ma puoi tranquillamente distinguere l'uno dall'altro. O, se siete votati alla fantascienza, potete pensarli come a due versioni alternative della stessa realtà.
Per quanto mi riguarda, mi diverte poter vedere come questa nuova realtà si sviluppa; penso ancora che non c'è nessun posto come la Cupola.
Per quanto riguarda te, mio Assiduo Lettore, sentiti libero di riprendere l'originale dalla libreria in qualsiasi momento tu voglia. Tra la prima e la quarta di copertina, non c'è nulla che sia cambiato.