Buon inizio settimana a tutti e rieccoci con un nuovo articolo per ingannare l’attesa del nuovo episodio di Once Upon a Time, su cui i nostri bravissimo traduttori stanno già lavorando! Questa settimana parleremo di un… bel personaggio, che per un po’non abbiamo visto, ma che è tornato alla carica per la gioia dei nostri occhi. Di chi sto parlando? Immagino l’abbiate già capito, ma voi cliccate su read more!
L’abbiamo visto in versione burattino, l’abbiamo visto in versione bambino, ma la versione adulta di Pinocchio, aka August Booth è sempre la mia preferita! Ricordate un po’ come l’abbiamo conosciuto? Inviato nel nostro mondo da Geppetto insieme ad Emma, nel tentativo di salvarlo, Augusta abbandona la piccola Emma, per poi rintracciarla anni dopo, per aiutarla a farla credere nella magia. Nelle scorse stagioni di OUAT abbiamo potuto vedere August commettere diversi errori, per poi redimersi mostrandosi altruista e gentile: sarà proprio per questo che la fata Madrina lo salverà dalla morte, trasformando in bambino. In queste ultimissime puntate, invece, un August adulto è stato un elemento importantissimo nella scoperta del nascondiglio e dell’identità del tanto ricercato Autore, che si è finalmente palesato.
Ma com’è nata la storia di Pinocchio, il burattino di legno più conosciuto al mondo? Come ben saprete, Pinocchio nasce dalla penna di Carlo Collodi, che scrisse “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” nel 1881. In realtà, la denominazione “burattino”, utilizzata in tutto il libro, è errata: Pinocchio è una marionetta, pupazzo di legno manovrato mediante fili, mentre i burattini vengono manovrati infilandovi una mano dentro. La sua vicenda è abbastanza drammatica: da burattino, fa tutta una serie di scelte e amicizie sbagliate, che lo porteranno a fidarsi di due imbroglioni, diventare un ciuchino e finire nella pancia di un pesce-cane (una balena nella versione Disney). Sua caratteristica principale è il naso che si allunga ad ogni bugia pronunciata. Alla fine della storia, però, Pinocchio riuscirà a diventare un bimbo vero. Proprio per questi motivi, il racconto è definibile come un romanzo di formazione, perché racconta la maturazione da monello a ragazzo maturo.
Le trasposizioni cinematografiche e artistiche in generale di Pinocchio sono state molteplici, ma credo che la più famosa in assoluto sia il lungometraggio della Disney del 1940, che presenta diverse differenze con il libro, ma che sicuramente si è impresso in modo indelebile nel nostro immaginario. Vi lascio con un video tratto dal cartone animato, e ne approfitto per rinnovare l’appuntamento con il prossimo articolo!
- Klelia
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