Dagli articoli precedenti abbiamo evidentemente evinto che essere un teledipendente in questo momento storico ha le sue notevoli difficoltà. Ma facciamo un passo indietro e pensiamo com’era la vita di un teledipendente che poteva esercitare la propria dipendenza con il solo mezzo della TV, senza l’ausilio di streaming e sottotitoli. Torniamo indietro di dieci anni e chissà che possa aiutarci a vedere la nostra condizione attuale un po’ più rosea.
1- Gli orari inflessibili
Un teledipendente medio, affezionato a una serie trasmessa in televisione nel 2004, diciamo Paso Adelante, doveva costruire la propria vita attorno all’orario di trasmissione della precedentemente menzionata serie, la quale, se non sbaglio, andava in onda alle 15. Ora, chi desiderava sapere se Pedro avrebbe eseguito correttamente la coreografia doveva incastrare a tetris i propri impegni in modo da essere davanti al televisore esattamente alle 15. Questo purtroppo non era sempre possibile e costringeva il povero teledipendente a vivere ore di angoscia sapendo di essere a scuola, in palestra, o chissà dove, proprio mentre Lola veniva finalmente conquistata da Pedro. Tutto ciò causava evidenti ulcere nel telespettatore vintage che era barbaramente costretto dall’inflessibilità del palinsesto a vivere una vita normale anziché potersi somministrare tutte le puntate perse appena possibile. Parallelamente si sviluppava un traffico illecito di VHS, sulle quali venivano registrate le puntate perse che erano scambiate regolarmente tra chi riusciva ad organizzarsi nelle registrazioni.
Un teledipendente medio, affezionato a una serie trasmessa in televisione nel 2004, diciamo Paso Adelante, doveva costruire la propria vita attorno all’orario di trasmissione della precedentemente menzionata serie, la quale, se non sbaglio, andava in onda alle 15. Ora, chi desiderava sapere se Pedro avrebbe eseguito correttamente la coreografia doveva incastrare a tetris i propri impegni in modo da essere davanti al televisore esattamente alle 15. Questo purtroppo non era sempre possibile e costringeva il povero teledipendente a vivere ore di angoscia sapendo di essere a scuola, in palestra, o chissà dove, proprio mentre Lola veniva finalmente conquistata da Pedro. Tutto ciò causava evidenti ulcere nel telespettatore vintage che era barbaramente costretto dall’inflessibilità del palinsesto a vivere una vita normale anziché potersi somministrare tutte le puntate perse appena possibile. Parallelamente si sviluppava un traffico illecito di VHS, sulle quali venivano registrate le puntate perse che erano scambiate regolarmente tra chi riusciva ad organizzarsi nelle registrazioni.
2- La randomizzazione della programmazione
Supponiamo che il teledipendente vintage riesca, in qualche inspiegabile modo, ad essere a casa davanti alla TV proprio nel momento in cui la sua serie viene trasmessa. Immaginiamolo trepidante, impaziente e perché no, un po’ friccicarello, in attesa della prima puntata della nuova stagione del suo telefilm del cuore. La puntata precedente, infatti, è stata il finale di stagione che ha lasciato talmente tante questioni aperte che il teledipendente non ha fatto altro che pregustarsi la visione della puntata per tutto il giorno. È la prima puntata della seconda stagione di Smallville, che in America è stata trasmessa circa un secolo prima. Il telespettatore è lì, solito posto sul divano, solita ora, se potesse scodinzolerebbe, quando succede una cosa inaspettata: al posto di Smallville va in onda la replica di Sarabanda. Come è possibile? Cosa è successo? Ebbene, questo scandalo era all’ordine del giorno per un telespettatore che affidava la propria dipendenza ai palinsesti tiranni. L’unica soluzione era sperare che, in occasione delle repliche alle 3 del mattino, venisse aggiunta in coda la seconda stagione.
Supponiamo che il teledipendente vintage riesca, in qualche inspiegabile modo, ad essere a casa davanti alla TV proprio nel momento in cui la sua serie viene trasmessa. Immaginiamolo trepidante, impaziente e perché no, un po’ friccicarello, in attesa della prima puntata della nuova stagione del suo telefilm del cuore. La puntata precedente, infatti, è stata il finale di stagione che ha lasciato talmente tante questioni aperte che il teledipendente non ha fatto altro che pregustarsi la visione della puntata per tutto il giorno. È la prima puntata della seconda stagione di Smallville, che in America è stata trasmessa circa un secolo prima. Il telespettatore è lì, solito posto sul divano, solita ora, se potesse scodinzolerebbe, quando succede una cosa inaspettata: al posto di Smallville va in onda la replica di Sarabanda. Come è possibile? Cosa è successo? Ebbene, questo scandalo era all’ordine del giorno per un telespettatore che affidava la propria dipendenza ai palinsesti tiranni. L’unica soluzione era sperare che, in occasione delle repliche alle 3 del mattino, venisse aggiunta in coda la seconda stagione.
3- Le repliche
A proposito di repliche. Essere un teledipendente nel 2004 significava vivere di repliche. Sicuramente i telefilm visti in quegli anni sono quelli che ci ricordiamo di più, proprio perché le stagioni venivano riproposte milioni e milioni di volte. Per motivi spiegati poco fa, il teledipendente era costretto a seguirle pedissequamente perché alimentato dalla speranza che forse, alla sedicesima replica della seconda stagione di JAG, i malvagi incaricati dei palinsesti avrebbero deciso di attaccare delle puntate nuove. Era impossibile esimersi dalla visione delle repliche anche perché, in certi periodi dell’anno, non veniva trasmesso assolutamente niente di interessante e l’unica alternativa ai film di quint’ordine di canale 5 era guardare Settimo Cielo per l’ennesima volta.
A proposito di repliche. Essere un teledipendente nel 2004 significava vivere di repliche. Sicuramente i telefilm visti in quegli anni sono quelli che ci ricordiamo di più, proprio perché le stagioni venivano riproposte milioni e milioni di volte. Per motivi spiegati poco fa, il teledipendente era costretto a seguirle pedissequamente perché alimentato dalla speranza che forse, alla sedicesima replica della seconda stagione di JAG, i malvagi incaricati dei palinsesti avrebbero deciso di attaccare delle puntate nuove. Era impossibile esimersi dalla visione delle repliche anche perché, in certi periodi dell’anno, non veniva trasmesso assolutamente niente di interessante e l’unica alternativa ai film di quint’ordine di canale 5 era guardare Settimo Cielo per l’ennesima volta.
4- Le pause
Un teledipendente che, come me, nel 2004 si trovava più o meno negli anni dell’adolescenza, avrà visto ogni genere di festività/vacanza/ricorrenza come un pericolosissimo nemico pronto ad ostacolare la dipendenza. Allo scattare del solstizio, infatti, i palinsesti impazzivano come orologi a Stonehenge proponendo solo cose tipo film TV degli anni ’80 che gli attori stessi negano di aver girato, insomma un sacco di camicie a maniche corte con fantasie improponibili e capelli cotonati. Immaginatevi un teledipendente a casa da scuola che sapeva di avere tutta l’estate davanti. Una tragedia. Sì, certo, ci sarebbe stata l’opzione di uscire, farsi una vita, vedere gli amici ma quando questo non era possibile si riduceva in una afosa domenica di agosto a cercare di trovare interesse nell’ennesimo programma di pesca sportiva di tonni mandata su rete 4. Opzionalmente si poteva verificare una ricerca convulsa di puntate registrate su videocassette per tenere placata la propria sete di serie.
Un teledipendente che, come me, nel 2004 si trovava più o meno negli anni dell’adolescenza, avrà visto ogni genere di festività/vacanza/ricorrenza come un pericolosissimo nemico pronto ad ostacolare la dipendenza. Allo scattare del solstizio, infatti, i palinsesti impazzivano come orologi a Stonehenge proponendo solo cose tipo film TV degli anni ’80 che gli attori stessi negano di aver girato, insomma un sacco di camicie a maniche corte con fantasie improponibili e capelli cotonati. Immaginatevi un teledipendente a casa da scuola che sapeva di avere tutta l’estate davanti. Una tragedia. Sì, certo, ci sarebbe stata l’opzione di uscire, farsi una vita, vedere gli amici ma quando questo non era possibile si riduceva in una afosa domenica di agosto a cercare di trovare interesse nell’ennesimo programma di pesca sportiva di tonni mandata su rete 4. Opzionalmente si poteva verificare una ricerca convulsa di puntate registrate su videocassette per tenere placata la propria sete di serie.
5- La varietà
Sicuramente i nostri gusti attuali in materia di telefilm sono stati influenzati dai telefilm che abbiamo visto, o che ci hanno fatto vedere in gioventù. Pensate alla varietà di telefilm che ci sono ora, pensate che se vi interessa una serie sui petauri dello zucchero, probabilmente è stata girata da qualcuno e tutto ciò che dovete fare è cercare su Google e in un attimo riuscireste a reperire le puntate. Nel 2004 questo non era possibile, nel 2004 si guardava ciò che passava il convento e bisognava farselo andare bene. Moltissime volte sono stati trasmessi telefilm che ancora oggi guardiamo con avidità e che riteniamo le pietre miliari della nostra dipendenza ma pensate a quanti telefilm sono stati eliminati a causa della livella dell’Auditel, pensate quanti italiani hanno scelto per voi i telefilm di cui avreste visto una seconda stagione. Una vergogna.
Sicuramente i nostri gusti attuali in materia di telefilm sono stati influenzati dai telefilm che abbiamo visto, o che ci hanno fatto vedere in gioventù. Pensate alla varietà di telefilm che ci sono ora, pensate che se vi interessa una serie sui petauri dello zucchero, probabilmente è stata girata da qualcuno e tutto ciò che dovete fare è cercare su Google e in un attimo riuscireste a reperire le puntate. Nel 2004 questo non era possibile, nel 2004 si guardava ciò che passava il convento e bisognava farselo andare bene. Moltissime volte sono stati trasmessi telefilm che ancora oggi guardiamo con avidità e che riteniamo le pietre miliari della nostra dipendenza ma pensate a quanti telefilm sono stati eliminati a causa della livella dell’Auditel, pensate quanti italiani hanno scelto per voi i telefilm di cui avreste visto una seconda stagione. Una vergogna.
In sostanza, se la vita da teledipendente vi sembra difficile oggi, pensate dieci anni fa come stavamo messi. Consoliamoci.
- Funke
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